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Judith Regina del Wessex e di Mercia 40 - Queen uman's - religion cristian | Northumbria, era l’abitazione dove sono cresciuta, questo luogo per me importante quanto pieno di misteri e pieno di incertezza che anche per una regina come me solitaria e insolubile come me, con il compito di decidere ogni sorta di decisione per conto di cittadini che seppur erano senza alcun avere chiedevano e supplicavano, ogni giorno di essere perlomeno visti in bella luce da me e quanto meno da chi come la regina governava un popolo destinato a dover fare sempre e comunque una determinata scelta.
“Se proprio devo obbedisco, sono una cristiana in buona fede dopo tutto.. non mi pento delle scelte che ho dovuto sottostare grazie a mio suocero Re Ecbert, in fondo è lui l’artefice del mio matrimonio con Aethelwulf”
Già quello fu uno dei matrimoni che non potrò mai scordare in tutta la mia intera vita
Il mio era un giuramento sposandomi con Aethelwulf di regnare assieme a quest’ultimo sia il Wessex che la Mercia cosa che feci solamente grazie all’appoggio dei nostri genitori paterni.
Tuttavia vivendo nel castello avevo dei trascorsi che mai e poi mai scorderò in nessun modo .. come quando mi infatuai di Aethelstan che con mia somma tristezza era deceduto lo andavo a trovare nella sua tomba quando ne avevo il tempo necessario per sbrigare le mie faccende personali.
All’infuori di questo c’è da sottolineare che ho dovuto sopportare il dolore fisico del parto di due bambini ahimè meravigliosi in quanto però entrambi non sono consanguinei poiché uno l’ho avuto dal mio consorte Aethewulf mentre l’altro invece l’ho avuto per via del mio cosi detto primo e vero amore. Che invero ora si è sostituito col mio marito Aethelwulf…se così la voleva pensare la gente.
Oltre a ciò l’uomo più vicino era stato sicuramente Re Ecbert – che è venuto a mancare purtroppo -, che sognava per me ed Alfred un futuro sicuro, di certo voleva darmi maggior amore quanto la sua immensa gratitudine non lo dimenticherò mai questo è certo la sua gentilezza valeva più di quella d’ogni altra persona conosciuta in questi lunghissimi quarant’anni.
Sentirsi vecchi era difficile perché con dei ragazzi che crescevano a vista d’occhio per una donna non tanto forte come me era indubbiamente più irrazionale vederla come se fossi una normale contadina che delle volte mi capitava osservare durante le mie passeggiate al di fuori dell’ampio e smisurato castello.. invero assomigliavo a uno degli uccellini che si tenevano in gabbia senza mai una via d’uscita.
In breve quello che stavo cercando di sottolineare è che adesso mi ero inoltrata nel vasto ed bellissimo giardino che permetteva sia alle pattuglie che a normali concittadini di oltrepassare la foresta sebbene mi ero talmente stufata quel pomeriggio di non restarmene sempre lì in panciolle a fare la nulla facente be’ ecco che anch’io potevo sorpassare grazie ad aiuti all’interno del castello di servitù come la mia preferita e servizievole Daphne che s’era fatta in quattro pur di nasconder che stava creando un vestito adatto all’occasione col cappuccio marroncino chiaro che avrei utilizzato certamente per non farmi scoprire dalle persone vichinghe e dal vestito d’un colore bluastro cogli ornamenti e fili che formavano un simbolo triangolare che invece era del colore del fiume un verdastro quasi azzurrino.
Esattamente quel pomeriggio mi sarei tolta la corona pur di andare in villeggiatura non importava come. Volevo esser libera per un ventiquattrore se bastava non ero dunque una regina? Ebbene potevo anzi era mio sacrosanto dovere osservare coi miei occhi quello che succedeva al mio intero popolo della Northumbria. Contrariamente a ciò che si potesse pensare amavo il mio paese e dunque odiavo abbandonarlo.
Tutto ciò che mi bastava sapere ed osservare era come la mia gente se la stesse passando non solamente dentro quel castello ma al di fuori di esso. Era questo che bramavo quel preciso momento non chiedevo null’altro se non la verità che era un punto in mio favore su ogni questione avuta sia coi miei familiari che con mia sorella Blaeja la minore dopo la nostra lite non s’era fatta più vedere almeno non dalla sottoscritta.
Salii infine sulla carrozza reale per il mio giro fuggiasco chiesi se v’erano guardie che comunque potevano interferire alla mia scappatoia fortunatamente il fantino di nome Jamie mi rispose che: -“Pare di no mia signora, posso andare ora?”-
Le feci un accenno d’assenso col capo e ordinai con voce ferma ma attenta agli sguardi d’altrui : «VAI Più VELOCE POSSIBILE !!! Prima che qualcuno mi avvisti o peggio, lo riferisca al re Aethelwulf. »
Fu così che finalmente fui fuori da quell’enorme struttura libera come quell’uccellino che vidi da bambina nella gabbiola che si dimenava a uscire. Ignara di ciò che avrei visto ed osservato…sorrisi fuori dalla carrozza- nascondendo però il volto – per il mio bene e quello di entrambi i miei amati figli.
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  DIO DEI TUONI FULMINI E TEMPESTE ricco x eterosessuale x sposato starring: chris hemsworth on thor films Ci sono momenti in cui gli dei non prendono parte alla vita degli uomini, ce ne sono altre in cui invece interagiscono e la conducono. Oggi però ho deciso di fare da spettatore. Lontano da Kattegat, lontano da Asgard e da tutto quello che sta accadendo. Midgard è la mia casa da qualche tempo, da quando il Ragnarok è giunto. Con Frigg, la sposa di mio padre Odino, sono arrivato a Kattegat. Ma ora non sono li. Ho sedato il caos e grazie a Mjolnir sono volato lontano da quelle lande, per trovare pace e conforto ai miei pensieri. Mio figlio, Magni, sembra aver dimenticato dove si trovi la pace ed il bene, dove si trovi la sua casa, schierandosi con Hel. Sono in Northumbria per ora e come un viandante mi nascondo tra gli umani. Faccio spesso questo gioco. Sono sulla strada del palazzo dove so esattamente trovarsi il re Aethelwulf e la sua sposa. Il lungo mantello nero mi avvolge nascondendo alla vista esterna parte dei miei indumenti, trasformati in quelli umani, Mjolnir non è con me ma mi conduco il passo con un bastone che poggia a terra. Cammino, in silenzio, lungo la strada mentre una luna pallida illumina la mia figura.
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Judith Regina del Wessex e di Mercia 40 - Queen uman's - religion cristian |
Nonostante mi fossi nascosta, come se ero una viadante, logicamente non volevo essere certo vista da chi come me governava un diverso regno differente dal mio. Tutto poteva succedere in questo passaggio in cui ero seduta stante sopra alla carrozza che mi portava lungo in villaggio della mia città natale Northumbria. Non avevo mai pensato di trasgredire così le regole del castello ma, ahimè dovevo per una sola volta osservare i cittadini e trovare per loro una soluzione, che sia accettabile per tutti i miei familiari e dunque idonea alla fine per noi che non ci rendevano davvero conto del pericolo che incombeva sull'intero territorio che non si dava per vinto difatti, io sapevo perfettamente qual'era la situazione attuale. Vi era una guerra tra due fazioni ossia quella oscura e quella pura ne facevano parte alcuni uomini che lei conosceva come la fazione umana alcuni addirittura erano diventati guerrieri a posta per dare una mano agli dei. Inizialmente non credevo fosse possibile che c'erano delle determinate creature ma; contro ogni mia immaginazione sentii dire sempre da voci confermate poi da mia sorella, che incombeva la guerra tra bene cioè che era caponata da Frigg e tra il male ossia Hel, così avevo sentito dalla mia servitù che ne sapevano più di tutto il regno.
Senza sentirmi troppo inadatta a quelle vesti chiesi cosa avesse il cavallo dato che fece un grugnito nervoso e alquanto strano. Perciò il fantino disse che c'era qualcuno che camminava in direzione del mio regno : «C'é qualcuno vuole che verifichi personalmente non ha l'aspetto di un ladruncolo ma;
è sempre meglio essere prudenti no!?
Dato che non mi piaceva molto starmene lì nella carrozza
decisi di prendere l'iniziativa di scendere dalla carrozza e di parlare pacificamente coll'uomo con il bastone che invero sembrava mal concio — quando invece non appena lo vidi in volto mi stupii per la sua bellezza degli occhi.
«No, Jamie lascia stare piuttosto verifico personalmente. Perché non vorrei che il cavallo si spaventasse..!!» il fantino Jamie accosentii con la testa, a quelle parole e poi accarezzò il puledro per calmarlo giusto un pò.
Le domandai camminando verso quest'ultimo : «Salve vi serve un passaggio?? In cammino è piuttosto difficoltoso immagino no? Vuole approfittare del passaggio con la mia carrozza??»
Domandai senza farmi problemi anzi probabilmente provai un po' di preoccupazione verso quell'uomo dai capelli cosi lunghi e rossi.
Da sembrare quasi irreale.
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DIO DEI TUONI FULMINI E TEMPESTE ricco x eterosessuale x sposato starring: chris hemsworth on thor films
Il rumore del passo di un cavallo che trainava una carrozza colse la mia attenzione. Restavo in silenzio a guardare la via mentre la figura si delineava sempre di più e avanzava, venendomi incontro. Restai fermo piegando appena il capo verso la spalla destra, i capelli tirati dietro in un codino basso e malmesso. Come detto non avevo le mie vesti, ma quelle di un povero viandante. Era più semplice, alle volte, scendere su Midgard cosi. Eppure ero lontano da dove sarei dovuto essere in quel momento. Molto lontano. Non era li la mia guerra, la guerra nella quale seguivo Frigg. Eppure ero li. Anche gli dei hanno bisogno di pace, alle volte. Guardai la carrozza e ne vidi uscire una donna che mi si avvicino, parlandomi. La guardai da capo a piedi cercando nella mia testa la memoria di, forse, un incontro, una vista. Insomma cercai il suo volto nella mia testa per comprendere se avevo già avuto modo di vederla. Eppure io vedevo tutto, vedevo molti. <vi ringrazio, mia signora> mormorai, mentre tenevo ancora la parte del povero straccione in cammino <accetterei un passaggio molto volentieri> dissi piegando quasi con riverenza il capo. Eppure essere parte di Midgard voleva dire questo: essere un dio riverente a un uomo. In altri tempi ci avrei riso su. Ma non potevo, ora, smascherare la mia identità. <dove siete diretta mia signora? probabile che sia lo stesso luogo dove sto andando>
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3 replies since 24/8/2017, 17:33 156 views
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Northumbria, era l’abitazione dove sono cresciuta, questo luogo per me importante quanto pieno di misteri e pieno di incertezza che anche per una regina come me solitaria e insolubile come me, con il compito di decidere ogni sorta di decisione per conto di cittadini che seppur erano senza alcun avere chiedevano e supplicavano, ogni giorno di essere perlomeno visti in bella luce da me e quanto meno da chi come la regina governava un popolo destinato a dover fare sempre e comunque una determinata scelta.
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