Who are You?

QUEEN OF SCANDINAVIA + SHAMANA

19 anni x benestante x atea

starring: emilia clarke on got

Ne aveva davvero abbastanza di insegnamenti senza capo ne coda.
Da quando aveva abbandonato il tempio di Uppsala, sotto richiesta di Amory stesso, Kae era stata costretta a seguire ogni singola imposizione provenutale dal potente shamano. Non faceva altro che ordinare, e più il tempo passava più la giovane diciannovenne cresceva con la voglia di commettere il primo omicidio. Sì, perché quell'uomo era impossibile... e se lo diceva lei, che probabilmente era la ragazzina più complicata che l'interno mondo potesse mai conoscere, un fondo di verità c'era sicuramente.
Ma non si lasciava influenzare, Brynolf poteva cercare di spezzarla quanto più voleva: ma si sà, credere nella vittoria quando non si ha tutte le carte era fallire in partenza.
Tra i due era in corso una sfida iniziata al momento del primo incontro, esattamente come quella di Ciara ed il lupacchiotto di quell'idiota. Era così convinto di sé stesso e della sua esperienza, che aveva dimenticato la cosa più importante: la forza delle donne, e con esse delle loro protettrici. Quella in Kae era immensa, quasi incontrollabile, ed era proprio per questo che nonostante desiderasse abbandonarlo, la ragazza dai capelli d'argento non era fuggita via.
Desiderava scorgere il suo viso sconfitto, osservare l'espressione di un uomo in preda alla pazzia ed al fallimento. Ne era certa, sapeva perfettamente che aveva tutti gli elementi per primeggiare su di lui e su quella falsa sicurezza. Voleva giocare? Che si preparasse allora! Lei era fatta per gareggiare... viveva di quella competizione... era il suo pasto preferito, sempre succulento e dal sapore dolciastro, quello che prediligeva e per il quale avrebbe fatto pazzie.
Perciò sì... era pronta e lo sarebbe stata fino a quando Brynolf stesso non sarebbe corso in ritirata. Perché l'avrebbe fatto... avrebbe perso la pazienza con lei e l'avrebbe riaccompagnata al Tempio, con la testa abbassata, incapace di guardare negli occhi l'uomo che - sicuro - gli aveva dato un compito semplice sin dal primo giudizio.
Ohh sì... già pregustava le risate dei grandi sacerdoti, quei terribili decerebrati che avrebbero commentato la sua sconfitta come divertente ed altamente imperdonabile. Aveva fatto male i suoi conti, nessuno era mai riuscito a sottometterla, pensare e credere il contrario rappresentava l'impossibile. Ah, se soltanto Amory l'avesse ascoltata... se soltanto avesse compreso quanto assurda fosse quell'idea... probabilmente le cose sarebbero andate diversamente, probabilmente il povero shamano non l'avrebbe mai conosciuta, e avrebbe mantenuto intatta la sua grande reputazione.
Beh in quel momento le sembrò quasi divertente la cosa. Kae viveva per complicare la vita degli altri e sapere di esser sulla giusta strada l'appagava ed eccitava come non mai.

Ma veniamo a noi... perché si trovavano a Kattegat? L'uomo non le aveva rivelato il vero motivo, "un lavoro da svolgere"... le aveva semplicemente detto. Niente di più. Le lezioni erano sempre senza senso e nonostante amasse dar fastidio a Brynolf ed il suo lupo, Kae aveva sfruttato un momento di pausa per poter perlustrare la zona.
Così dopo aver camminato per circa un'oretta, affianco a Ciara - la sua fidata Aquila Reale -, Kae s'era ritrovata dinanzi ad una distesa d'acqua limpida e ghiacciata.
Osservò il grande volatile posto sul suo braccio e dopo un piccolo cenno del capo, la liberò dalla sua presa. Aveva bisogno di divertirsi, di trovare quel piccolo momento di libertà tutto per sé.
Sorrise non appena percepì Ciara ringraziarla ed annuì piano. Spostò lo sguardo sul lago che aveva dinanzi a sé e dopo essersi accertata di esser sola, la ragazza decise di immergersi nell'acqua fredda, rigenerando quel corpo ormai troppo stanco, abbassandosi in modo da bagnarsi totalmente.
Riemerse qualche secondo più tardi e con lo sguardo puntato all'orizzonte e l'acqua che le arrivava ormai ai fianchi, strinse i capelli dolcemente, sospirando piano.

QUEEN OF SCANDINAVIA + SHAMANA

19 anni x benestante x atea

starring: emilia clarke on got

Da quanto tempo non si faceva un bagno? Ma cosa più importante tra tutte: da quanto tempo non aveva l'occasione di chiudere gli occhi e respirare?! Respirare, sì... semplicemente farlo... con estrema tranquillità, senza dover prestare attenzione a qualcuno, senza dover mantenere la mente occupata con la possibilità di poter essere attaccata o distratta.
Per la prima volta, Kae poté abbassare ogni piccola difesa, ogni muro innalzato sin dalla tenera età. La ragazza che ne uscì fuori rappresentò la purezza e calma più ricercata.
Ah, sembrava così diversa adesso... senza il nervosismo e la voglia di spaccare la testa a qualcuno. Tutto era tranquillo... tutto era calmo, il petto si alzava ed abbassava ad intervalli regolari, nonostante facesse freddo, nonostante se fosse rimasta ancora per qualche decina di minuti le sarebbe venuto un raffreddore ed una possibile emicrania da non sottovalutare.
Nonostante tutti i pro e contro che quel piccolo momento le avrebbe permesso di attraversare, Kae sorrideva.
Forse era l'acqua... forse semplicemente si trattava dell'assenza di Brynolf, un uomo che non rispettava e di cui non si fidava. L'uomo per il quale evitava di dormire la notte, coi sensi all'erta nell'aspettativa che potesse tentare di farle del male.
Aspettativa... non di certo paura! Kae non aveva paura di nulla, semplicemente non si fidava delle persone, lo shamano non faceva differenza... forse soltanto Amory era riuscito a racimolare un po' della sua fiducia... un po' del suo rispetto. Nessun altro... dopotutto perché mai avrebbe dovuto svendersi a persone che non conosceva e che non erano niente per lei?!
Un punto ben preciso su nel cielo le fece ricordare di Ciara, che pian piano si avvicinava impaziente.
Ciara... anche lei, esattamente come il Capo Sacerdolate del tempio di Uppsala, era diventata un punto cardine fondamentale della sua vita. Quel volatile, quell'aquila, era la cosa più preziosa che Kae possedeva... non perché potente, agile e perfettamente fredda e remissiva come lei... ma perché giusta, estremamente perfetta. Si somigliavano, le due. Ciara riusciva a capirla come mai aveva fatto nessun altro. Era come se condividessero lo stesso cuore, la stessa visione della vita. Più la guardava e più vedeva sé stessa, nei suoi occhi.
Sorrise e non appena il volatile planò verso di lei, la ragazza estese il braccio bagnato, pronta a farle da cuscino. L'altra mano andò ad accarezzare il capo della piccola Ciara, chi ribatté cercando di metterlo in contatto col suo becco. Kae rise, beandosi del tentativo e poi inclinò leggermente la testa. Lo fece nello stesso momento in cui l'aquila drizzò il suo pelo, alzandosi all'improvviso. - Cosa c'è? Cos'hai? domandò voltandosi, pronta ad accogliere colui o colei che aveva distratto la sua compagna.
Gli occhi azzurri della giovane s'incastrarono a quelli di un uomo sconosciuto che sembrava avesse deciso di studiarla. In battito di ciglia, accompagnato dai capelli color argento che continuavano a svolazzare, il muro psicologico che aveva lasciato cadere poco fa s'innalzò velocemente.
- Sì? chiese impaziente di conoscere ciò che balenava nella testa di quell'estraneo.
Distolse lo sguardo dai suoi occhi e lo spostò sul corpo perfetto del biondino che aveva interrotto i suoi pensieri. I muscoli e l'aspetto possente la portò a pensare di aver davanti a sé un vichingo... o un guerriero quanto meno.
Doveva stare attenta... non era allenata a battersi, non aveva mai usato un'arma in vita sua ed i suoi pugni eran pari ad una piccola carezza.
Ciara si agitò, guardava la sua padrona con attenzione, un cenno e gli sarebbe balzata sopra. - Allora? Cosa volete?
Ma sì... al diavolo le buone maniere, Kae non sapeva cosa fossero. In realtà... non sapeva neppure di aver davanti a sé un Dio.

QUEEN OF SCANDINAVIA + SHAMANA

19 anni x benestante x atea

starring: emilia clarke on got

Se c'era una cosa che Kae odiava era esser osservata senza che lei lo volesse realmente. Si sentiva terribilmente nuda quando succedeva... chiara e trasparente, in un certo senso... come una ragazza appena attaccata da un estraneo che aveva precedentemente spalancato la porta della sua vita, così da sorprenderla, studiarla da lontano e farne violentemente parte.
Non importava se per molti o pochi secondi. Kae non riusciva a sopportarlo comunque.
Condivideva lo stesso pensiero persino a proposito di chi sembrava esser pronto a prendersi il privilegio di riprenderla per qualsiasi cosa dicesse. Non concepiva né tanto meno accettava la presenza di stupidi commenti sulle sue affermazioni... soprattutto se fatti per denigrarla, insultarla o dire il falso.
Era sempre stata una ragazza pronta a professare il bisogno di esser libera, ed in un certo modo, nella sua testa avere a che fare con una persona che si serviva di quelle scelte, per niente inaccettabili, significava doversi preparare alla battaglia posta lì... in un angolo.
Quella sua voglia di competizione l'avrebbe persino accettato ma non era affatto la scelta giusta quella di lasciarsi andare ad una decisione del genere. Non se c'era già qualcuno nella sua vita di così stupido...
Già... anche Brynolf, il suo insegnate e brav'uomo conoscitore dell'arte sciamanica, era solito fare la stessa identica cosa fatta dal malcapitato... e puntualmente Kae incominciava una discussione per niente dolce e gentile, incapace di render il suo ascoltatore felice o quanto meno accomodante. Oh beh... aveva smesso di fare attenzione a ciò che poteva pensare la gente di lei: era importante che gli altri imparassero a riflettere, prima di fare qualsiasi altra cosa. Lei non sarebbe stata lì... a subire come una bambola di porcellana.
Non solo perché non era mai stata una bambola di porcellana: dolce e servizievole con gli altri, ma anche perché era certa di esser dover meritarsi il meglio... pensare ed impegnarsi nel futile non avrebbe fatto altro che distrarla, impedendole di vedere la bellezza nascosta dietro un'odore acre.
Stare qui, in fin dei conti è un buon posto per restare. Kae inarcò un sopracciglio e poi osservò il viso divertito dell'uomo. Stava ridendo... di lei. Che diavolo ride a fare? si chiese stupita e nervosa, certa che lui fosse divertito dalle sue parole che - probabilmente - errando, aveva preso come non degne di nessuna serietà.
Avete qualche cosa da dire a riguardo? si sentì domandare. - Sì... non vi voglio qui. Mi state distraendo e per di più non mi piace esser guardata rivelò decisa, alzando quasi con fierezza il viso, spostandolo sull'Aquila al suo fianco. L'astuta Ciara osservava l'uomo con forte interesse, quasi come se stesse cercando di scoprire la sua storia ed indole.
Cos'è che vedi, Ciara? chiese in modo retorico, per poi alzare leggermente le spalle e puntare lo sguardo su quello della sua distrazione. - E' con me da quando ne ho memoria... rispose - ...tiene a me, ed il tengo a lei. E sì... mi ascolta. Sempre. concluse, cercando di incutergli timore.